3 gen 2011

Nuèter forever - Alessandro BASSI e Andrea FRIGGERI

Titolo: Nuèter forever
Editore: Cabila
Genere: Narrativa 
Pagine: 280
Prezzo: € 10.00

QUARTA DI COPERTINA:
Un'avventura tra presente e passato che gravita attorno alla storia di un'amicizia e della ragazza che ne è il polo magnetico. Un'amicizia soffocata da una disgrazia e da un terribile segreto, che cova sotto la cenere come brace ardente, legando per sempre i destini dei protagonisti. E l'estremo tentativo di far rinascere da questa brace una fiamma ancor più forte e più splendente di prima.

TRAMA:
Nuèter forever è la storia di Eva, Falzo, Lucio e Sergio che si lega in maniera indissolubile con quella degli altri compagni di liceo, l'essenza della quintaelle, mitizzata e rimpianta nonché vera protagonista del romanzo. Tutto ruota attorno a un evento traumatico accaduto alla fine del liceo, e al rimorso che segna in maniera indelebile la vita dei ragazzi. Nessuno di loro è riuscito a chiudere con il proprio passato, meno che mai il gruppo dei quattro nominati all'inizio. Vengono ripercorsi gli anni della post-adolescenza alternati agli ingombranti e imminenti trenta, fino ad arrivare a una rimpatriata del dieci anni dopo che riserva un finale decisamente drammatico.


GIUDIZIO:
Più alta è l'aspettativa, maggiore è il rischio di incappare in una delusione. E in questo caso l'aspettativa derivante da MFDT era altissima. Nuèter forever è stata una lettura discreta che da brava bulimica di libri ho finito in una serata, ma che non ho trovato particolarmente esaltante. Mi è sembrato di scorgere la frenesia di voler far entrare a tutti i costi il lettore nelle dinamiche e nella psicologia dei protagonisti, forse a causa della consapevolezza che la storia avesse poco da dire, andando a calcare troppo la mano su dettagli irrilevanti e perdendo di vista quello che dovrebbe essere lo scopo primario di un romanzo come questo, ossia stimolare il lettore facendolo affezionare alla propria storia.
La tematica trattata dovrebbe giocare molto sull'introspezione, ma in realtà di introspettivo in queste figure c'è molto poco; stati d'animo e sentimenti vengono descritti solo in superficie senza andare in profondità, non so se per scelta o per inesperienza, o per timore.
Non è semplice raccontare ciò che appare tanto speciale in quanto vissuto in prima persona, ma che in realtà è storia di tutti; se non si è particolarmente abili nello show don't tell il rischio è di cadere nella compiacenza e d'innamorarsi di ciò che si narra, perdendosi per strada il lettore. In MFDT questo non era successo, e come in MFDT lo stile dei due autori presenta spunti interessanti alternati però a momenti molto bassi in cui un'esagerata autoreferenzialità e una malinconia sterile e troppo insistita annoiano e inceppano la lettura. 

La trama. Il libro si apre nella maniera migliore possibile, caricando di curiosità per vedere come va a finire. Il problema è che per arrivarci bisogna attraversare oltre duecentocinquanta pagine che non aggiungono molto alla rivelazione iniziale. E' indubbio che ci sia un filo conduttore che stringe in una morsa di tristezza e ricordi spezzati in cui molti si riconoscono, ma nonostante questo il romanzo è un po' debole.
L'episodio chiave della storia lascia un senso di insoddisfazione, perché l'aspettativa che si crea in oltre centocinquanta pagine in cui i protagonisti non fanno altro che annunciare lo scoppio della bomba non è sorretta da un'adeguata rivelazione.
Il fatto in sé, per quanto sicuramente poco piacevole, sembra poca cosa confrontato all'enorme macigno che sovrasta le vite dei quattro ragazzi. 
La particolarità e l'originalità del gruppo, quell'essere così speciale da giustificare la pesantezza emotiva di cui il romanzo è intriso nonché dare un senso al finale drammaticamente pirotecnico, in realtà non viene mai fuori, tutto piatto e normale, gente comune che fa cose comuni. E l'eccessivo soffermarsi sulla vita non vissuta dei protagonisti e sul loro devastante senso di colpa risulta ingiustificato e a tratti patetico.

Lo stile non è sempre scorrevole, a tratti intrigante e semplice, a tratti teatrale e troppo carico, appesantito da descrizioni superflue e considerazioni che affiorano qua e là e che potrebbero risultare difficilmente assimilabili da chi legge. Le aspettative che gli autori creano all'inizio del libro non vengono soddisfatte rapidamente, infondendo un'insoddisfazione latente che cresce man mano che si va avanti con la lettura.
Il punto di vista cambia nel corso del libro, cosa che non ho mai apprezzato prima e nemmeno stavolta :) 

I personaggi sono fin troppo delineati, caratterizzati in maniera troppo insistita con il rischio di farli sembrare caricature di loro stessi. La caratterizzazione però si ferma al livello più superficiale, quello estetico, e va poco in profondità. Non ci è dato sapere molto della vita interiore di nessuno, se non che la morte di Vic ha toccato tutti in maniera più o meno evidente.

Il finale è in linea con il resto del libro: sufficiente nell'idea ma eccessivamente carico nella resa.

Nel complesso mi sembra una storia sufficiente ma a tratti incompiuta, forte ma monocromatica, narrata con una scrittura annacquata, che si lascia leggere ma che poteva essere raccontata con cento pagine di meno e un po' di brio in più.
Caro Andrea, come hai potuto constatare, mi è piaciuto un po' meno della metà di MFDT, ma MFDT è uno dei migliori che ho mai letto, quindi...  :)

VOTO FINALE: 6/10


1 hanno detto:

Anonimo ha detto...

:-)
Bella recensione, brava! Su molte cose sono d'accordo, su altre ovviamente meno, ma probabilmente, in quanto autore, sono la persona meno indicata a... commentare il commento.
E' sempre confortante, per chi scrive, vedere che l'ultimo lavoro piace più del penultimo. Questa tua recensione ci ripaga un po' dei commenti - meno argomentati e approfonditi - a MFDT, intonati sull'accordo "carino, ma Nueter Forever era molto meglio". A tuo (e nostro) favore posso solo aggiungere che la grande maggioranza dei lettori "competenti" che hanno letto entrambi i romanzi concorda nel ritenere MFDT un passo più avanti, soprattutto in termini di equilibrio e maturità della costruzione narrativa. (con l'eccezione, purtroppo, degli editori di NF...)
Grazie mille, una volta di più, per la lettura attenta e per la qualità del feedback che hai voluto regalarci.
Andrea

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