19 dic 2010

Mi fidavo di te - Alessandro BASSI e Andrea FRIGGERI



Titolo: Mi fidavo di te
Autori: Alessandro Bassi e Andrea Friggeri
Editore: Autoprodotto con Lulù - download gratuito dell'ebook in pdf sul FORUM DI SIMPLICISSIMUS
Prezzo: ebook gratuito, copia cartacea Euro 9,92
Pagine: 232
Genere: Narrativa

QUARTA DI COPERTINA:
Cosa sta succedendo al Bar Milva, ritrovo della nobilissima Hdemia delle Scienze Erotiche? Che cosa significa quel sasso lanciato contro la vetrata? Mentre il Lupo indaga sul passato della conturbante Milva, l'improvvisa comparsa di due donne scatena una crisi che metterà in pericolo l'esistenza dell' Hdemia stessa.
Una storia normale, che smaschera il mito della normalità. Un romanzo generazionale che esplora la fragilità dell'amicizia e il vuoto in cui galleggiano i ventenni degli anni zero.


TRAMA:

Teenva(gina), Fedele (della Passera), Lupo(mpino), Libero Ricercatope, Cia n'bell'ano e Discipulo sono sei ragazzi emiliani intorno ai venti o poco più, fondatori nonché unici membri dell'Hdemia delle Scienze Erotiche, una cricca di amici che si prefigge di svelare i misteri del mondo femminile operando con il motto di In Vulva Veritas, il cui ritrovo abituale è il Bar Milva, un locale aperto fino a tarda notte dove la proprietaria è una donna dai capelli rossi dal passato inconfessabile.
Il romanzo racconta le avventure dell'Hdemia con digressioni sulla sua nascita e sugli accadimenti che a essa hanno portato, andando a toccare le tematiche più comuni dell'età e dell'ambientazione prese in analisi: amicizia, prime storie importanti, noia di provincia, innamoramenti repentini, tradimenti, sesso, velleità da supereroi.
Si sviluppa nell'arco di poche settimane, e si conclude con la consueta panoramica del "Cinque anni dopo".

GIUDIZIO:
Ci sono tre cose che voglio dire subito: la prima è che l'ho letto in poco più di tre ore senza riuscire a smettere nemmeno per andare a fare la pipì. La seconda, che la quarta di copertina non rende assolutamente giustizia a questo romanzo, che pur essendo una storia normale in realtà è raccontata con una leggerezza, un'ironia e un'abilità stilistica che raramente ho riscontrato, non solo negli emergenti ma in assoluto nel panorama narrativo italiano.
La terza è che questo è forse il migliore dei libri che ho letto durante l'ultimo anno, e il fatto che sia autoprodotto se da una parte mi lascia basita, dall'altra non fa che confermare che quando il talento c'è, si sente e si vede a prescindere dalla casa editrice. E in ultimo, mi conferma che (purtroppo) gli autori bravi risultano essere anche i migliori editor di loro stessi.

Questo romanzo è una perla, un intreccio di elementi perfettamente amalgamati fino a creare un prodotto eccellente sotto tutti i punti di vista.

La lettura è sempre fluida, nessun intoppo, nessun anacronismo, nessuno scivolone.

Lo stile è plasmato a pennello sulla storia e sugli avvenimenti raccontati: frizzante, brioso, ironico, divertente, non annoia mai senza essere mai né volgare né eccessivo.

Nonostante la trama racconti né più né meno tutto quello che una normale comitiva di ventenni vive, riesce ad avvolgerti dalla prima all'ultima pagina, anche attraverso l'introduzione di piccoli espedienti quali la trascrizione di e-mail (di una creatività a dir poco geniale) e stralci di chat, incredibilmente verosimili.
L'erotismo e la sessualità che sembrano farla da padrone leggendo la quarta di copertina in realtà sono elementi piuttosto marginali, trattati sempre in maniera scanzonata, che non prendono mai il centro della scena ma fungono solo da perno intorno cui ruotano le vicende dell'Hdemia, nonché l'amicizia dei sei protagonisti, che infatti si rivelerà poi essere un'amicizia piuttosto fragile.

I personaggi sono esattamente quelli che ci si aspetta di trovare in una comitiva di ventenni di provincia: il figlio di papà un po' stronzo, il terrone idealista emigrato in padania a cercare fortune, il bravo ragazzo che si nasconde dietro a una facciata di ipocrita perbenismo, il timido un po' succube che alla fine si rivela essere il più sciolto di tutti, la ragazza tutta casa e chiesa e corna, la minorenne intraprendente che sta stretta nel ruolo che gli spetterebbe, stile Ultimo bacio.
Ma gli autori hanno avuto l'enorme e riuscitissima capacità di raccontare gli eventi riguardanti ognuno di loro mettendosi di volta in volta nei loro panni, facendo vedere le cose con i loro occhi e pensandole con la loro testa, andando così a creare nel lettore molteplici punti di vista pur mantenendone sempre uno solo, quello del narratore esterno, che pur riuscendo a essere così introspettivo, non risulta essere mai invadente o peggio ancora invasivo.

Il finale non è esattamente quello che ti aspetteresti di trovare, e anche qui il merito è degli autori che non si ostinano né a voler infilare un colpo di scena a tutti i costi, né scadono nel banale e nel prevedibile.

I difetti sono davvero pochi, qualche refuso nelle date in primis: il racconto è ambientato nel 2000 ma in cima a qualche capitolo risulta esserci scritto 2008.

Non so come sia il cartaceo, visto che io ho scaricato l'ebook, ma la revisione del testo e la correzione della bozza mi sono sembrate quasi perfette. Sicuramente meglio di tanti, forse tutti, i romanzi dei piccoli e medi editori letti finora.
Nel complesso, un libro che consiglio a tutti coloro che amano l'ironia, la malinconia e la profonda leggerezza che solo le storie generazionali, non tanto alla Jack Frusciante quanto al più genuino e ruspante Radiofreccia, riescono a infondere.
Per me le cose sono due: o questi due ragazzi (va beh, a 37 anni si è ancora ragazzi, giusto?) hanno avuto una gran botta di culo riuscendo a concepire un romanzo simile, oppure, cosa spero più probabile, hanno del talento. E ne hanno tanto, è quella cosa di cui ti accorgi immediatamente, che palpi, che tocchi, che annusi, e vien fuori tutta già dalle prime tre righe, quando pensi, ecco, lo sapevo che non dovevo iniziare a leggerlo, ora mi va a puttane la serata.

Un libro riuscitissimo, da 9/10, e non concedo il 10 solo perché sono un'inguaribile ottimista e mi riservo la possibilità di leggere, un giorno non troppo lontano, qualcosa di ancora più bello. Magari, perché no, dagli stessi autori di Mi fidavo di te.

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